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5. seminario di studio: Progettare l'acqua. Gestione, modellizzazione, sistemazioni e rinaturazioni

Dopo il successo riscontrato nel periodo 2016 – 2020 con l’esposizione Ponti e via!, il seminario sui Ponti del 12 gennaio 2017, il seminario L’arte di costruire le strade del 25 gennaio 2018, il seminario sull’Energia del 7 febbraio 2019, il seminario sul tema delle gallerie del 27 ottobre 2020, svolti al LAC di Lugano, con grande pubblico e risonanza sui media, la SIA sezione Ticino, in collaborazione con la Società per l’arte dell’Ingegneria, organizza ora un seminario dal titolo

”Progettare l’acqua – gestione, modellazione, idraulica, correzioni e rinaturazioni"

che si terrà al LAC di Lugano il prossimo 3 febbraio 2022.

Ingresso libero. Posti fino ad esaurimento.

La partecipazione all’evento sarà definita nel rispetto delle norme Covid-19 in atto.

L’interdisciplinarietà del tema sarà oggetto degli interventi, secondo gli aspetti architettonici paesaggistici, ambientali, gestionali e idraulici, con uno sguardo alla storia.

Domare un fiume, incatenarlo, soggiogarlo, il sogno di tanti scienziati a partire da Vitruvio, Leonardo da Vinci, Leon Battista Alberti, è da tempo una realtà: l’esigenza per tutti, ora come allora, è quella di difendere gli insediamenti abitativi, proteggerli dalle piene e dalle inondazioni. Il fiume viene arginato, deviato, canalizzato, si regola il regime delle acque a proprio piacimento. Il fiume Ticino, ad esempio, fino alla fine dell’Ottocento, quando iniziarono i primi lavori di correzione, aveva un tracciato sinuoso, ben diverso da quello rettilineo che conosciamo oggi. Lo stesso si può dire per quasi tutti gli altri corsi d’acqua del nostro paese e non solo.

La trasformazione dei corsi d’acqua non è stata indolore né per l’ambiente né per la popolazione. Infatti, se le opere realizzate in passato hanno portato vantaggi sul piano della sicurezza e aumentato la disponibilità di terreni ad uso agricolo o urbano, hanno tuttavia determinato un’importante perdita di spazi per la fauna terrestre e acquatica, oltre ad una riduzione della dinamicità fluviale: le acque sono state incanalate in percorsi molto lineari e delimitati, confinando il fiume e innescando l’erosione dell’alveo e delle sponde. Le correzioni hanno inoltre sottratto spazi balneabili e fruibili lungo le sponde di laghi e fiumi.

Da diversi decenni l’ingegneria fluviale opera secondo un approccio che vuole tutelare gli aspetti, trascurati per molto tempo, legati all’emergenza climatica. I cambiamenti climatici sono complici di variazioni delle precipitazioni e delle temperature, con ricadute notevoli sui regimi di portata dei fiumi e laghi in tutto il mondo. L’evoluzione delle risorse idriche conseguenti al cambiamento climatico comporta a sua volta una gestione fluviale adeguata, possibile solo con l’intreccio di molte professionalità: oltre all’ingegneria idraulica entrano in gioco la geologia, la biologia, l’assetto e la riqualificazione del paesaggio e anche l’informatica.

Le recenti inondazioni che hanno colpito duramente anche la Svizzera e il Ticino rendono questo tema quanto mai attuale e urgente. I contenuti del seminario saranno raccolti in una pubblicazione stampata in concomitanza con l’evento, con testi in italiano, francese e tedesco.

Il seminario sarà intervallato da una esibizione musicale con l’arpa di Elisa Netzer, che presenterà alcuni brani riecheggianti l’acqua.